Il Sicilian Film Festival non e’ morto

La primavera, attorno al periodo pasquale, è stata tradizionalmente per sette anni il periodo del Sicilian Film Festival di Miami, la prima organizzazione al mondo ad avere evidenziato l’esistenza di un vero e proprio Cinema Siciliano, operante dal 2006 al 2012. Il suo fondatore, Emanuele Viscuso, lo creò perché avesse almeno sette edizioni. E così è stato. D’altronde, il suo scopo era stato quello di mostrare al mondo che la Sicilia era tutt’altro che pura mafia e questo compito, alla fine, era stato adempiuto con la pubblicazione di una serie di articoli da parte dei maggiori giornali di Miami, come il Miami New Times che, già nel 2010, titolava: “Il Sicilian Film Festival mette la mafia fuori gioco”. www.miaminewtimes.com/calendar/bringing-down-the-mob-6370046 .
La simbologia del numero sette è legata ai mondi della chimica, della fisica, dell’astronomia, della religione, della storia, della mitologia, dell’alchimia, dell’arte, dell’astrologia, della letteratura. Ma, a parte il senso di completezza del numero sette, perfettamente applicabile al SFF nell’immenso panorama culturale e cinematografico offerto nei suoi sette anni di vita, a parte questo, si diceva, le sette meraviglie del mondo, i sette colori dell’arcobaleno, le sette note, i sette giorni della settimana, le sette arti liberali o le sette vite dei gatti non hanno a che vedere col SFF quanto il fatto che sono state sicuramente sette le camicie sudate dal suo fondatore e presidente Emanuele Viscuso e dal suo direttore artistico Salvo Bitonti nell’arduo compito di creare e gestire un vero e importante festival internazionale senza fondi pubblici e col completo abbandono della Regione Sicilia, ma col solo aiuto di pochi sponsor locali e di qualche amico e comunque con la rinuncia ad ogni compenso personale da parte della Presidenza e della Direzione Viscuso/Bitonti. Cionondimeno, il SFF ha portato al pubblico circa 150 film tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, ha invitato grandi star del cinema come Franco Nero, Vanessa Redgrave, Claudia Cardinale, Beppe Fiorello, Lando Buzzanca, Mita Medici e tanti altri, ha prodotto grandi eventi, collegati non solo al cinema ma alla cucina, all’arte, alla fotografia, alla letteratura, mostre, concerti, presentazioni. Ha anche organizzato feste, gala, cocktail, pranzi, cene e si è trasformato in tanta gioia distribuita uniformemente tra tutti i suoi ospiti, tutti i suoi partecipanti, sostenitori e simpatizzanti, mai divisi tra vip e non, o fra gente normale e star. Ha consentito tante amicizie e relazioni nate in quei giorni che resistono nel tempo mostrando che il cinema, la “settima arte”, come tutte le arti, non è fine a sé stesso ma è portatore di un messaggio universale che allarga i cuori e li unisce.
Concludiamo ricordando tutti quelli che ci hanno aiutato in questi sette anni, dai professionisti di settore partecipanti al festival, registi, produttori, attori, distributori, agli sponsor, i donatori, gli amici, i volontari, gli ospiti illustri e non, i professionisti che hanno generosamente messo a disposizione del festival le proprie capacità e la propria esperienza, il pubblico e le autorità che ci hanno sempre apprezzato, i collaboratori e partner fissi, come la Miami Beach Cinematheque, e quelli sporadici, ma non meno importanti per noi, come Regal Cinemas e tutti i musei di Miami e Miami Beach, nessuno escluso, che hanno ospitato nostri eventi. E ricordiamo anche quanti ci hanno permesso di tenere nostri eventi anche in altri importanti festival come Cannes, Venezia, New, York, San Francisco, o come la stessa RAI che a Roma ha concesso ogni anno ampio spazio al nostro Festival nella cerimonia delle premiazioni ricevute all’estero, tenuta ogni anno nella Sala degli Arazzi. E non possiamo certamente dimenticare tutti i giornali italiani e americani che hanno scritto di noi e i giornalisti che ci hanno seguito.
A parte il retaggio di amicizie e relazioni che il festival ha fatto nascere, esso lascia in eredità anche varie pagine e gruppi su Facebook su cui continuare a scambiarsi informazioni e relazioni, nonché il proprio sito www.sicilianfilmfestival.com dove si possono ancora trovare i programmi di proiezioni ed eventi, foto, rassegne stampa, elenchi di sponsor, ringraziamenti e quant’altro di ognuno dei suoi sette anni di vita. Come dire: il Sicilian Film festival non è morto ma, anche senza quella settimana annuale di proiezioni ed eventi a Miami, è più vivo che mai ed è sempre nel cuore di quanti l’hanno vissuto e amato.
Sette anni di cataloghi del Sicilian Film Festival al link www.sicilianfilmfestival.com/about-2/our-catalogues.